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c. La Piazza

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E' ovvio, che la strada pubblica deve in qualche modo incrociare il nodo piu importanti, la piazza. Solamente tale allargate sono in grado di ospitare le riunioni pubblichefolle, feste, falò, carnevali, discorsi, balli, lutto, attivita' che fanno parte della vita urbana.

L'occhio del architetto progettista e' sempre verso la realizzazione delle piazze con grande dimensione. Ogni tanto, si vede nelle città moderne delle piazze con dimensione enorme; sono dei bell disegni, pero' nella vita reale non funzionano bene, rimangono desolate e vuoti.

Si conseglia fortemente la costruzione delle piazze pubbliche con dimensione moderate. Come regola generalele piazze funzionano meglio con diametro guale a 18 - le persone frequentano le piazze con tale dimensione, sono luoghi preferiti, la gente si sente ad agio. Una volta il diametro supera il 21 m, le piazze sembrano deserte e sgradevole. Le uniche eccezioni che conosciamo, la Piazza San Marco e la Piazza Trafalgar, sono magnifici centri urbani sempre affollati di gente (vedi fig. 3).


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Fig. 3 Piazza San Marco a Venezia (Italia).

 

In molte piazze pubbliche, il bordo è critico. La vita di una piazza pubblica si svolge naturalmente attorno al bordo. Se il bordo fallisce, allora lo spazio non diventa mai vitale. Per spiegarci bene: le persone gravitano naturalmente verso il bordo degli spazi pubblici. Non si indugia fuori all'aperto. Se il bordo non offre dei luoghi dove si sofferma, lo spazio diventa un luogo per attraversare, non un posto per fermarsi. E 'quindi chiaro che una piazza pubblica dovrebbe essere circondata da diversi attività: negozi, banchi, espositori, giardini, bacheche, ecc. In effetti, il bordo deve essere animato.

Inoltre, il processo d'indugiare è graduale, si accade; le persone non decidono per rimanere, rimangono o vanno via, secondo un processo di coinvolgimento graduale. Cioe', le varie attività intorno al bordo dovrebbero essere tutti accanto ai percorsi ed alle accessi, in modo che le persone passano proprio vicino ed attraverso. L'attività orientata verso l'obiettivo d'andare e venire si trasforma gradualmente in qualcosa di più rilassante. Una volta i piccoli gruppi si formano intorno al bordo, con grande piacere si cominciano a sovrapporsi ed andare verso il centro della piazza. Pertanto precisiamo, l'attività devono alternarsi nei punti d'accesso (vedi fig. 4).


fig.4.jpg

Fig.4 Diagramma concettuale.


Per avere un spazio vitale, il bordo con l'attivita' deve circondare completamente la piazza. Quando si dice che il bordo deve essere circondato con l'attività, intendiamo concettualmente - non letteralmente. In realtà, per costruire questo modello, è necessario costruire l'attività sulla facciata della piazza: prima si traccia i principali percorsi che attraversano la piazza, poi lo spazio rimanente; l'attività si trova posto in questo spazio, sulla facciata della piazza.

Tuttavia, se lo spazio e' piccolo, arredare il bordo e' sufficiente. Pero' se lo spazio abbastanza ampio, per l'uso pubblico, sarebbe meglio arredare il centro con alberi, monumenti, sedili, fontane - un luogo dove le persone possono proteggere le spalle, come lo fanno al bordo. Per questo motivo si imposta un elemento sporgente al centro della piazza, è evidente e pratico. Forse l'istinto che lo fa fare.

Immaginate una tavola vuota in casa vostra. Pensate come l'istinto ci fa mettere una candela o un vaso di fiori al centro. Pensate come bello diventa la tavola. Ovviamente, è un atto di grande significato, comunque e' evidente che non ha nulla a che fare con l'attività al bordo o al centro.

A quanto pare, l'effetto è puramente geometrico. Forse è il semplice fatto che lo spazio della tavola ha un centro, si organizza il punto al centro, e poi lo spazio circostante si rende semplice, e si organizza. La stessa cosa accade in un cortile o una piazza. Forse e' legato all'istinto intimo, si trova al centro di ogni figura simmetrica un ricettacolo potente per i sogni e per gli immagini, per le coniugazioni con noi stesse.

Noi crediamo che tale istinto è all'opera in ogni cortile ed in ogni piazza. Anche in Piazza San Marco, una delle poche piazze senza un evidente arredo centrale, il campanile si butta fuori e crea un centro immaginario per le due piazze (vedi fig. 3) (Christopher, 1977).

Secondo gli architetti, la progettazione urbana è esemplificata dalla creazione di spazi urbani come le piazze nelle città italiane. La piazza italiana è come un simbolo ipnotico per i progettisti. La piazza offre certamente identità ad un territorio, agendo come un punto di riferimento, come simbolo, puo fornire opportunità per le persone che sono amici (o stranieri) ad incontrarci in un luogo accogliente (Jon, 2004), ed alle famiglie per passare del tempo libero in un luogo magnifico, pieno di vita.


Arch. Mor Temor

Cambiare il mondo, una struttura alla volta ....